Invito tutti i lettori e le lettrici ad ascoltare la radio amatoriale gestita dalla famiglia Pini di Cadignano.
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Molte sono gli eventi e le persone raccontati dal signor Pierangelo. In particolare, ciò che ci interessa, è l’intervista al presidente dell’Avis Nazionale Gianpietro Briola, che potete trovare integralmente su internet.
Il file è stato caricato l’11 maggio di quest’anno.
Alla domanda rispetto a come vadano le cose, il presidente Briola ha risposto che l’Avis non è l’unica associazione che si occupa del dono del sangue ma è la più grande e più antica. Circa 3400 sedi distribuite sul territorio nazionale raccolgono circa un miliardo e 300 mila donatori e donatrici. Un miliardo e 850 mila sono le sacche di sangue intero, plasma e piastrine donati lo scorso anno. Esse soddisfano pienamente il bisogno di globuli rossi degli italiani mentre con il plasma si riesce a produrre poco più della metà dei farmaci plasmoderivati. Alcuni di questi sono l’albumina e le immunoglobuline che servono anche in caso di tetano.
Nel 2022 i numeri sono diminuiti, complice la situazione pandemica, ma non solo. Se si pensa al futuro, la situazione non sarà positiva come ora. Innanzitutto vi è il calo demografico e, quindi, meno giovani che possono iscriversi all’Avis. Nello stesso tempo, aumenta la popolazione anziana che, per raggiunti limiti di età, non può più essere un donatore attivo e, al contempo, ha una serie di patologie o necessita di interventi che siano supportati da trasfusioni di sangue. In poche parole aumenterà la richiesta e diminuirà l’offerta.
Una possibile soluzione di questo problema è la maggior sensibilizzazione dei cittadini in modo da reclutare tanti donatori e donatrici. Si parte fin dalla scuola primaria insistendo sull’importanza del dono e della solidarietà che può esprimersi in modi differenti. Agli adolescenti e agli adulti, più o meno giovani, si ricorda che il sangue è un bene indispensabile e insostituibile.
Briola ha anche esposto i requisiti per iscriversi all’Avis. Indipendentemente dal sesso di appartenenza, bisogna avere tra i 18 e i 70 anni, pesare almeno 50 kg, non soffrire malattie particolari e condurre uno stile di vita sano. Grazie alla donazione periodica si può garantire la salute e il corretto stile di vita e, nei limiti del possibile, la formazione del donatore e della donatrice.
Da ultimo, anticipiamo che è possibile consultare il sito dell’Avis Verolanuova che è ancora in costruzione. Grazie a chi ha messo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze e ha reso possibile ciò.
Marco Venturini
